Serata con Simone Petronio – Lavorazione Piante
by Davide (43) | 0 commenti | 3363 visite
Nuova entusiasmante serata con Simone Petronio, sempre in grado di risvegliare la nostra fantasia sulla lavorazione dei bonsai.
Una decina di soci hanno presentato al nostro ospite le loro piante di difficile interpretazione per avere consigli su come impostarle e lavorarle.
Vediamo i consiglia pianta per pianta:
Foto 1-2: La pianta di Oreste (mai stata lavorata) risulta avere una folta ramificazione e un buon tronco con un’interessante piega a gomito. Purtroppo scavando leggermente intorno al piede in cerca delle radici principali si nota una riduzione del diametro del tronco proprio alla base.
Simone suggerisce di lavorare con pazienza sulla base per allargare il tronco e di accentuare le due forti curve del tronco per ridurre la dimensione totale della pianta ed attirare l’attenzione dell’osservatore sulle pieghe del tronco piuttosto che sulla base.
Foto 3-4-5: Il Ginepro di Felice ha le dimensioni ideali per uno Shoin. La vegetazione è stata lasciata crescere e bisogna fare una selezione per disporla a pachi. Unico grosso difetto è il profondo segno lasciato dal filo sul ramo principale. Il suggerimento è quello di sfruttare il solco ripulendolo con un taglierino per trasformarlo in una vena di legno secco.
Foto 6-7: L’ulivo di Fabrizio mostra un tronco imponente ma una ramificazione da distribuire in maniera corretta per nascondere alcuni difetti e bilanciare la chioma.
Simone sfrutta proprio l’ulivo per darci una dimostrazione sull’applicazione del filo, che risulta sempre una tecnica bonsai fondamentale. Ci spiega come ottenere piegature maggiori sfruttando la torsione dei rami. In poche parole piegando un ramo in maniera lineare si potrà piegarlo solo fino ad un certo punto; invece piegandolo e torcendolo contemporaneamente di possono ottenere pieghe notevolmente superiori. Le fibre del legno in torsione risultano più resistenti. Il filo applicato dovrà quindi seguire la direzione della torsione.
Foto 8-9-10: Paolo fornisce un ottimo materiale di partenza con questo ginepro. Molti rami si prestano alla lavorazione jin e Simone ci mostra come procedere correttamente. Utilizzando la pinza apposita si parte dalla punta dei rami spezzando e ripiegando all’indietro il legno. Il materiale asportato in questo modo seguirà la direzione della venatura secca conferendo maggiore naturalità alla pianta e senza danneggiarla.
Al contrario, cercare di creare una venatura partendo dalla base del tronco rischierebbe di danneggiare una parte viva della pianta.
Foto 11: Questo abete di Raffaella risulta già ottimamente impostato. Unico problema il legno infilato tra i tre tronchi e necessario per separarli e dare profondità alla pianta. Difficilmente però l’abete cambierà curvatura dei tronchi.
Petronio consiglia una soluzione piuttosto drastica ma definitiva. Un colpo con uno scalpello profondo 1-2cm alla base del tronco e l’inserimento di un cuneo appositamente creato. Il cuneo dovrà essere possibilmente realizzato con lo stesso legno della pianta così da essere riassorbito nel tempo.
In attesa della prossima serata ricordiamo il nostro primo incontro con Simone, in cui ci spiegò i canoni giapponesi per una perfetta esposizione dei bonsai, e il secondo incontro dedicato, come stavolta, alla lavorazione delle piante.
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